«Per vent’anni abbiamo vissuto sotto l’ala di un turbine: globalizzazione economica e trasformazione politica. Due metamorfosi insieme: post-industriale e post-democristiana. L’Italia di oggi ci restituisce per mille segni l’immagine di un Paese provato, che perde colpi di continuo. E soprattutto con un motore politico penosamente inadeguato, incapace di autentica innovazione, che non fa nulla se non pasticciando, e alla fine non sembra concepire altra missione tranne la pura conservazione di se stesso e del ceto che lo controlla. Ma altre volte siamo stati capaci di riagguantare all’ultimo istante il filo della nostra storia. La posta in gioco è troppo importante per rassegnarsi, e dopotutto siamo qualcosa di più di un piccolo angolo di mondo.»

Sono finora intervenuti sul libro:

  • A.M., Roma, 5 maggio 2009, p. 1
  • Roberto Esposito, La Repubblica, ed. Napoli, 5 maggio 2009, p. 1
  • Silvia Santirosi, Il Mattino, 4 maggio 2009, p. 29
  • Gimmo Cuomo, Corriere del Mezzogiorno, 3 maggio 2009, p. 19
  • Marc Lazar, La repubblica, 28 aprile 2009, p. 31
  • Donatella Coccoli, Left Avvenimenti, 24 aprile 2009, pp. 22 e 23
  • Sergio Vetrella, Corriere del Mezzogiorno, 23 aprile 2009, p. 17
  • Salvatore Butera, La Repubblica ed. Palermo, 22 aprile 2009, pp. I e XVII
  • Bruno Gravagnuolo, L'Unità, 22 aprile 2009, p. 39
  • Marco Demarco, Corriere del mezzogiorno, 21 aprile 2009
  • Eugenio Scalfari, La Repubblica, 19 aprile 2009, p. 1
  • Marcello Veneziani, Libero, 18 aprile 2009, p. 1
  • Guido Crainz, La Repubblica, 18 aprile 2009, p. 29
  • Vittorio B. Stamerra, La Gazzetta del Mezzogiorno, 18 aprile 2009, p. 1
  • Francesco Rutelli, Europa, 17 aprile 2009, p. 1
  • Aldo Schiavone, La Repubblica, 16 aprile 2009, p. 43
  • Ernesto Galli della Loggia, Corriere della Sera, 15 aprile 2009, pp. 1 e 42
  • Claudia Mancina, Il Riformista, 10 aprile 2009, p. 18
  • Antonio Calabrò, Il Mondo, 10 aprile 2009, p. 89
  • Stefano Munafò, Il Riformista, 7 aprile 2009, p. 23
  • Luciano Genta, ttL, suppl. La Stampa, 4 aprile 2009, p. 10
  • Nicola Tranfaglia, L'Unità, 4 aprile 2009, p. 39
  • Filippo Ceccarelli, La Repubblica, 30 marzo 2009, pp. 1 e 23
  • Antonio Galdo, Il Messaggero, 29 marzo 2009, p. 19
  • Luca Maurelli, Secolo d'Italia, 27 marzo 2009, p. 3
  • Peppino Caldarola, Il Riformista, 26 marzo 2009, p. 4
  • Giuseppe Bedeschi, Libero, 25 marzo 2009, p. 35
  • Giovanni Valentini, La Repubblica, 21 marzo 2009, p. 30
  • Anticipazione su La Repubblica del 19 marzo 2009, p. 50
  • Annalisa Terranova, Secolo d'Italia, 18 marzo 2009, pp. 4 e 5

Gli ultimi libri di Aldo Schiavone

  • Storia e destino, Einaudi, Torino, 2007, di imminente pubblicazione in Francia
  • Ius. L'invenzione del diritto in Occidente, Einaudi, Torino, 2005. Traduzione francese, IUS. L'invention du droit en Occident, Belin, Paris, 2009. Traduzione americana prevista per il 2010 presso la Harvard University Press
  • I conti del comunismo, Einaudi, Torino, 1999
  • Italiani senza Italia, Einaudi, Torino, 1998
  • La storia spezzata. Roma antica e occidente moderno, Laterza, Roma-Bari, 2002 (1° edizione 1996). Traduzione americana, The End of the Past: Ancient Rome and the Modern West, Harvard University Press, 2000, rist. 2002. Traduzione francese, L'Histoire brisée, la Rome antique et l'Occident moderne, Paris, Belin, 2003. Traduzione portoghese, Uma historia rompida, São Paulo University Press, São Paulo, 2005
  • Ai confini della storia (con Jean Pierre Vernant), Einaudi, Torino, 1995
  • Linee di storia del pensiero giuridico romano, Giappichelli, Torino, 1994
  • Giuristi e nobili nella Roma repubblicana, Laterza, Roma-Bari, 1987

Precedenti libri "politici" di Aldo Schiavone

  • La sinistra del terzo capitalismo, Laterza, Roma-Bari, 1989
  • Per il nuovo PCI, Laterza, Roma-Bari, 1985

Gli ultimi articoli di Aldo Schiavone pubblicati su "Repubblica"

  • Uguaglianza e democrazia, 7 aprile 2009
  • Quel testo fondamentale, 8 febbraio 2009
  • Un codice di vita e di morte, 3 febbraio 2009
  • Ma qualcosa si muove, 31 dicembre 2008
  • Quale etica converte Tremonti, 24 novembre 2008
  • Il funerale dell'Università, 30 ottobre 2008
  • Cambiare la scuola pensando agli studenti, 12 ottobre 2008
  • Il cavaliere fuori sintonia, 10 ottobre 2008
  • Se il Papa dice che i soldi sono nulla, 7 ottobre 2008
  • Quei precetti che ci dividono, 15 settembre 2008
  • Per una Chiesa che non divida, 8 settembre 2008

Note biografiche

La mia foto
Nato a Napoli nel 1944. Laureato in Giurisprudenza a Napoli nel 1966. Dal 1983 al 2005 professore ordinario di Diritto romano presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Firenze. Dal 2005 a tutt'ora professore ordinario di Diritto romano presso l'Istituto Italiano di Scienze Umane (Firenze e Napoli). Dal 1997 al 1999 Direttore del Dipartimento di teoria e storia del diritto dell'Università di Firenze. Dal 1999 al 2002 Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Firenze. Dall'anno del suo riconoscimento come Università, nel 2005, è Direttore dell'Istituto Italiano di Scienze Umane. È stato Directeur de Recherche Invité presso l'"Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales" di Parigi nel 1985, 1993 e 1999. Nel 1998 ha ottenuto la membership dell'"Institute for Advanced Study (School for Historical Studies)" di Princeton. Dal 1980 al 1988 è stato Direttore della Fondazione "Istituto Gramsci", Roma. Dal 1989 al 1994 è stato Presidente della Scuola Superiore di Studi Storici dell'Università di San Marino. Dal 2007 è membro onorario dell'American Academy of Arts and Science. Dal 1985 collabora a "La Repubblica". Ha diretto la "Storia di Roma" Einaudi.

martedì 17 marzo 2009

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4 commenti:

  1. Gentile Professore,

    ho letto il Suo “L’Italia contesa” e ho molto apprezzato la prima parte del saggio (Venti anni dopo, pp. 5-30 e Una certa idea d’Italia, pp. 33-58): la Sua analisi del fenomeno del berlusconismo mi sembra assai acuta e quasi totalmente condivisibile. L’unica obiezione riguarda la scarsa attenzione da Lei evidenziata per il geniale uso berlusconiano di immagini e simboli, che La induce a sottovalutare il potere straordinario delle corazzate mediatiche del presidente del consiglio. A questo proposito, mi sembra quantomeno inquietante che la Sua idea secondo cui le televisioni di Berlusconi non avrebbero affatto giocato un ruolo fondamentale nella berlusconizzazione del Paese (p. 35) coincida sostanzialmente con quanto dichiarato in più occasioni da Fedele Confalonieri e da altri autorevoli esponenti di Mediaset e del PDL.
    Meno stimolante, e anzi assai deludente, mi è invece sembrata la pars construens del Suo testo (La nuova politica, pp. 61-90): la Sua lettura dei processi della globalizzazione è assolutamente banale e non affronta neppure superficialmente i grandi nodi economici, sociali e politici del fenomeno. Quanto alle Sue proposte, esse appaiono un mix micidiale di ‘nuovismo’ di occhettiana (e sciagurata) memoria (‘un nuovo inizio’: p. 77), di velleitarismo umanistico (‘un nuovo umanesimo’: p. 89), e di ridicolo e inopportuno moralismo, tanto più perché proveniente da un noto esponente del mondo accademico italiano: un mondo che, negli ultimi venti anni, non ha certo dato luminosi esempi di etica e di moralità. Ma quello che più colpisce è soprattutto il Suo maldestro tentativo di fare i conti con la tradizione della sinistra italiana ed europea, alla quale viene appunto opposto un vago progetto new age. D’altra parte, la cosa più usuale del mondo, in questi tempi in cui tentenniamo alla cieca, è di scontrarci, svoltando l’angolo più vicino, con uomini e donne nella maturità dell’esistenza e della prosperità, i quali, essendo stati ai diciott’anni, non solo le ridenti primavere dello stile, ma anche, e forse soprattutto, esuberanti rivoluzionari decisi a rovesciare il sistema dei padri e metterci al suo posto il paradiso, beh, della fraternità, si ritrovano ora, con una fermezza per lo meno uguale, impoltroniti in convinzioni e prassi che, dopo esser passate, per riscaldare e rendere più flessibili i muscoli, per una delle tante versioni del conservatorismo moderato, hanno finito per sfociare nel più sfrenato e reazionario egoismo. In parole non tanto cerimoniose, questi uomini e queste donne, davanti allo specchio della propria vita, sputano tutti i giorni sulla faccia di quel che sono stati lo scaracchio di ciò che sono.

    Con i più cordiali saluti,

    Marco Di Branco

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  2. Ciao mi chiamo scotty e scrivo questo messaggio per i quali vorebbero comprare un libro interessante, saggio e stravolgente, bensi non sanno quale scegliere ???!!!
    Attraverso questo link potete leggere una Storia vera in tempo reale, senza spendere nemmeno un soldo !!!

    http://storyaboutme.splinder.com/

    P.s. soltanto con un klick date a questo scrittore la possibilità di farsi conoscere, ve lo posso assicurare Io che questa Storia e degna di essere conosciuta da tutti, perché il significate potrebbe riguardare chiunque!!!
    Via Saluto, Scotty!

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  3. www.youtube.com/watch?v=05MHxcIWpoE

    Vale più di mille parole

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  4. E invece l'Italia è e sarà sempre un piccolo angolo di mondo. Come siamo e saremo sempre una terra di conquista!

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